venerdì 30 ottobre 2015

La Maratona di New York, l'evento di novembre

Domenica ci sarà la Maratona di New York. Vi tocca l’articolo sul mio blog, me lo dovete concedere.

Stamattina quando mi sono svegliato, in quella fase in cui si cerca di mettere a fuoco il programma della giornata, mi è tornato in mente un rito che fa parte di quella straordinario giornata.

Per tre anni, 1998 – 2009 – 2011 ieri era il giorno per  andare nella Grande Mela. Partenza giovedì e ritorno il mercoledì mattina.

Metà vacanza e metà sofferenza.

Per chi corre, la Maratona di New York è veramente il punto di arrivo, per molti addirittura il sogno di una vita.

Correre per quaranta chilometri su quelle strade, con quella luce e tutta quella gente è un ricordo che poi ti porti dentro per sempre.

C’è però un aspetto che nessuno conosce, ed è quello che stamattina, nel dormiveglia, mi è tornato in mente. Ne parlavo anche con Stefano, il mitico fornaio di Monteverde che domenica sarà tra i 50 mila partecipanti.

La partenza.

La gara prende il via, a seconda della wave in cui siete, tra le 9.50 e le undici e dieci.

Però bisogna essere sul posto, tassativamente, entro le sette.

Ci vuole un’ora abbondante per arrivarci, quindi si lascia l’albergo sempre intorno alle cinque, cinque e mezza, ma prima bisogna aver fatto colazione. 

Senza contare che per l’agitazione probabilmente non avete chiuso occhio.

Pensate che dalle sette a quando si parte si sta su un pratone ghiacciato e spazzato dal vento di novembre.
Quando arriva lo sparo praticamente siete già morti.
Certo, da lì in poi è bellissimo.
Domenica mattina mi mancherà, ma forse è per questo che anche quest’anno farò Roma.


Sveglia alle 8, prendo la mia moto, percorro la portuense, Testaccio e partenza dai fori imperiali alle 9.30. Nella massima serenità.

“This is the different”


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