giovedì 12 novembre 2015

La verità

Una delle (tante) cose che amavo degli anni ’70 erano le feste di compleanno. Si facevano nelle case. Non come adesso, in locali asettici o ancora peggio nei fast-food. 

Si aveva l’occasione di conoscere più a fondo la vita dell’amico del cuore oppure del compagno/a di classe. Una casa può dire tanto di una persona. Solitamente quelle più incasinate sono anche le più divertenti. 

Mi ricordo che tra le prelibatezze che trovavi c’era il pan brioche. Forse lo fanno ancora. Mi piaceva perché, oggi come allora, preferivo il salato. Tanti tramezzini con gusti diversi, dove quelli più buoni lì trovavi alla fine. Sembrava un gigantesco panettone. 

Eri costretto ad andare in fondo se no ti mangiavi solo la crosta. E' come se vuoi sapere la verità di una storia. Devi farti un’idea e non puoi osservarla dal di fuori e giudicare, ma sei costretto ad “assaggiare” più fette. Ad avere o sentire più punti di vista. 

Poi ognuno si fa la sua…dì verità. Un po’ come i gusti dei tramezzini del pan-brioche. Io, per esempio, amavo quello con pomodoro e tonno. E arrivavo fino alla fine.  Perché erano sempre gli ultimi.

Ci sono persone che nella vita preferiscono fermarsi alla crosta. Li rispetto ma, non sapranno mai quello che si perdono. E' comodo, perché non sono costretti ad assaggiarli tutti ...i gusti. 

Leggevo questa mattina l’editoriale di Massimo Gramellini su la stampa che scriveva… “la verità è come l’alcol sulla carne viva. Brucia, ma disinfetta le ferite.




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